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Castelli romani

Vintage tour

Prima di uscire da Roma per dirigersi verso le colline dei Castelli è interessante una prima visita alla parte "cittadina" dell'Appia Antica, inclusa nel Parco dell'Appia Antica, e lungo la quale sono presenti molti siti archeologici ben recuperati e visitabili. Per far questo è sufficiente raggiungere Porta San Sebastiano e parcheggiare l'auto. Da Porta San Sebastiano, in leggerissima discesa, si percorre a piedi l'antico Clivo di Marte toccando subito un gruppo di tombe e la copia del I Miglio (l'originale si trova in Piazza del Campidoglio).
Superata la Marrana della Caffarella, piccolo rio affluente del Tevere, si è al bivio con la Via Ardeatina, da dove ha inizio il bellissimo rettifilo che terminerebbe, se non fosse interrotto, a Albano Laziale. Superato l'ingresso alle Catacombe di San Callisto e quello alle Catacombe Ebraiche di Vigna Rondanini, si arriva alla Basilica di San Sebastiano. Duecento metri dopo ecco i ruderi della residenza dell'Imperatore Massenzio, con il famoso circo in cui si svolgevano le corse dei carri. Da qui la via inizia una lenta salita superando la tomba di Cecilia Metella subito dopo la quale è visibile un bel tratto in cui la strada è pavimentata ancora con i grandi basoli di lava vulcanica.
E' questo un bel segmento della Appia che, lasciatasi alle spalle la parte più caotica di Roma, si dipana fiancheggiata da pini e cipressi.
Lungo il tracciato continuano ad essere presenti interessanti tombe e sepolcri. Dopo il Sepolcro di Sant'Urbano inizia uno dei tratti più ricchi di reperti archeologici, che prosegue nel suo andamento rettilineo fino al V Miglio.

Da qui inizia un'impercettibile svolta a sinistra che porta al Tumulo dei Curiazi e poi ai ruderi del sepolcro circolare di Settimia Galla. Superati i resti di un impianto termale, si è al più grande mausoleo della Via Appia, quello di Casal Rotondo.
Ora, ripercorrendo l'Appia Antica, si torna all'auto e ci si immette sulla Via Appia, moderna arteria che costeggia, per buona parte del suo sviluppo, il Parco dell'Appia Antica. Si esce da Roma, si supera il grande raccordo anulare e si arriva a Frattocchie. Chi vuole completare la giornata sull'Appia Antica può da qui compiere un secondo percorso a piedi, sempre sulla storica strada, in un tratto, però, assai meno conosciuto e, purtroppo, assai degradato. La Via Appia si porta quindi sotto al recinto che chiude il Lago di Albano incontrando la cittadina da cui prende il nome l'invaso vulcanico. Ad Albano Laziale, si può visistare il Duomo, la Chiesa di S. Pietro, del VI secolo e la Tomba degli Orazi e Curiazi.
Sempre sulla statale Appia si incontrano, in successione, Ariccia, cittadina collocata lungo il percorso dell'Appia Antica, con lo stupendo complesso di Piazza della Repubblica, creato dal Bernini intorno alla metà del '600, e poi Genzano di Roma, famosa per i suoi vini. Non a caso la fontana principale della cittadina è ornata da tralci e viticci, proprio per ricordare le sue tradizioni vinicole.
A Genzano si lascia la statale per prendere a sinistra una viuzza asfaltata che scende all'interno del recinto vulcanico che chiude il Lago di Nemi, bellissimo e piccolo invaso, sacro alla dea Diana. Il lago rappresenta senza dubbio uno degli aspetti naturalistici più interessanti del Parco dei Castelli Romani e, lungo la sua sponda settentrionale, è ben visibile una grande costruzione.
Questa ospita le famose navi di Caligola, affondate nel lago e riportate alla luce con un lungo lavoro archeologico durante il quale, tra l'altro, fu anche abbassato il livello dell'invaso. Purtroppo le navi oggi visibili sono solo dei perfetti modelli perché le navi originarie furono incendiate dai Tedesci durante la Seconda Guerra Mondiale. Tenendosi sempre lungo le sponde del lago si arriva ad un bivio dove si sale a sinistra su una bella via selciata che porta a Nemi, che sorge in splendida posizione sull'orlo del cratere che chiude l'omonimo lago e a cui si accede tramite un'antica porta.
Da Nemi si scende alla Via dei Laghi (statale n. 217), da prendere a destra e continuare fino a Velletri, l'antica Velitrae romana, storico centro di villaggiatura per gli abitanti dell'Urbe. Spicca, nella cittadina, la cattedrale di San Clemente, risalente al IV secolo ma costruita su un edificio ben più antico. Le sue attuali forme le furono comunque date con la ricostruzione del XVII secolo.
Da Velletri si segue la statale n. 600, si supera Lariano e si arriva al bivio con la Via Latina (statale n. 215), da seguire a sinistra. La via taglia le pendici settentrionali del Monte Artemisio offrendo buoni spunti paesaggistici ed infine arriva al bivio per Rocca Priora. Si sale quindi con la tortuosa strada che porta a Rocca Priora, cittadina che, con i suoi 768 metri di altezza, vanta uno dei più ampi panorami di tutti i Castelli Romani. Ci si trova ora sui Monti Tuscolani e, in discesa, si arriva a Montecompatri, poi a Monte Porzio Catone e infine, tenendosi sulla statale n. 216, a Frascati, sicuramente la cittadina più celebre, insieme a Marino, dal punto di vista vinicolo.
Dai vigneti che la circondano vengono infatti prodotti oltre 100.000 ettolitri annui di vino. Tra i monumenti della cittadina spicca la Villa Aldobrandini, circondata da uno splendido parco. Meta successiva è Grottaferrata (seguire le indicazioni stradali), dove si può ammirare l'Abbazia di San Nilo, protetta dalle mura innalzate da Giuliano da Sangallo, e dedicata al santo che per primo fondo in questo luogo, nel 1004, un'abbazia. Da Grottaferrata si torna sulla Via Latina (statale n. 215), sulla quale vi è il bivio segnalato per Tuscolo. Finita la visista di Tuscolo si riscende alla Via Latina e ora si seguono le indicazioni per Rocca di Papa, salendo alla celebre cittadina che sorge dentro il vulcano interno laziale, ai piedi del Monte Cavo, in una delle zone più interessanti dal punto di vista botanico del Parco dei Castelli Romani. Grandi, infatti, i boschi di latifoglie che si innalzano nelle alture circostanti l'abitato.
Rocca di Papa è così chiamata perché qui nel medioevo i papi costruirono una fortezza, edificio intorno al quale si sviluppò poi la cittadina. Da Rocca di Papa, a piedi, è possibile compiere un'interessante passeggiata sulla Strada Sacra, via romana che saliva sul Monte Cavo, al tempio dedicato a Giove. Da Rocca di Papa si torna alla statale n. 216 e si scende a Marino, altro grande centro vinicolo dalla cui fontana, la seicentesca Fontana dei Mori, durante la sagra dell'uva esce vino. Quindi si entra nel recinto del Lago di Albano, se ne percorrono per un tratto le sponde e poi si risale a Castel Gandolfo, che sorge in magnifica posizione sul bordo del cratere che chiude il Lago di Albano.
Sembra che la cittadina sia nata sulle rovine della leggendaria Albalonga, fondata dal figlio di Enea e completamente distrutta dai romani. Da non perdere la visita della chiesa seicentesca di San Tommaso di Villanova, opera del Bernini. Da Castel Gandolfo si riscende alla Via Appia con questa si rientra a Roma.


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